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Feste successive all’Epifania: la Candelora

Rubrica di Antropologia


di Federica Di Mascio



Il periodo delle festività natalizie si conclude generalmente con l’Epifania, ma in alcuni paesi i festeggiamenti si protraevano fino al giorno della Candelora, perché il periodo di tempo compreso tra Natale e la presentazione al tempio era ritenuto un periodo sacro dell’infanzia di Gesù Cristo.


La festa della Candelora, che si celebra il 2 Febbraio, fu istituita probabilmente da Papa Liberio nel IV secolo per ricordare la purificazione della Vergine Maria 40 giorni dopo il parto e la presentazione di Gesù al tempio, ma ad oggi si ritiene che le origini di questo rito non siano cristiane, ma vadano ricercate nella celebrazione di feste che avevano luogo nell’antica Roma in quel periodo dell’anno.


I primi giorni di febbraio, infatti, erano sacri alla dea Februa o a Giunone Februata e si tenevano in suo onore processioni lungo le vie della città, i cui partecipanti portavano fiaccole accese, simbolo di luce e di purificazione.


Il legame della festa con le candele e la purificazione sopravvisse nella successiva usanza medievale di condurre le donne in chiesa, dopo il parto, a portare candele accese, e in effetti il nome “Candelora” deriva proprio dalla cerimonia di benedizione delle candele, portate dai fedeli, per la processione che aveva luogo il giorno stesso.


Anche nei secoli successivi i fedeli mantennero l’usanza di portare le proprie candele a benedire in chiesa e poi prendere parte alla processione con le candele accese. Si credeva, infatti, che le candele benedette avessero straordinari poteri di guarigione, che potessero allontanare grandine, tempeste e addirittura il diavolo e altri spiriti maligni.


In generale, l’idea di una purificazione rituale dopo le festività natalizie entrò a far parte del folklore europeo, e alla Candelora si usava eliminare le decorazioni natalizie bruciandole, come per eliminare le impurità dell’anno passato e lasciare spazio alla nuova vita che avrebbe aperto la strada alla primavera, prossima ad arrivare.


La Candelora era anche un momento in cui si usava trarre auspici legati alle condizioni atmosferiche: secondo un noto proverbio, infatti, si credeva che se nel giorno della Candelora si aveva brutto tempo l’inverno poteva dirsi concluso, se invece faceva bel tempo, l’inverno sarebbe stato ancora lungo e freddo.


La Candelora può essere anche per noi tutti un periodo di purificazione, sia a livello fisico che psicologico: potremmo per esempio adottare una dieta più sana ed equilibrata ed eliminare dalla nostra mente pensieri e sentimenti negativi.


Un piccolo e semplice rituale di purificazione consiste nell’accendere una candela bianca pensando a tutto ciò che vorremmo eliminare dalla nostra vita e a ciò che invece vorremmo ne facesse parte. Quindi camminiamo portando la candela accesa per illuminare ogni stanza della nostra casa, immaginando di portare con essa la luce e le nuove opportunità del nuovo anno.



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